Podcast come strumento di didattica alternativa: a Cecina l’ultimo incontro del corso per i docenti

Si è svolto il 31 gennaio presso il Liceo Enrico Fermi di Cecina, in provincia di Livorno, l’ultimo incontro del progetto di formazione alla transizione digitale Podcast per la didattica: un corso e un laboratorio di Fondazione Media Literacy rivolto ai docenti per guidarli verso un utilizzo consapevole del podcast come strumento didattico alternativo, utile in sostegno all’insegnamento.

Il progetto si è composto di due fasi: la prima parte è costituita da un corso per un primo approccio al podcasting, dalla scelta dei ruoli, alla conoscenza della strumentazione tecnica, dei software di registrazione e post produzione, passando per i focus sulla scrittura di contenuti parlati e sulle tecniche di speakeraggio, fino alla pubblicazione del contenuto. In una seconda fase, invece i docenti hanno avuto la possibilità di mettere in atto le conoscenze apprese attraverso un laboratorio per la produzione di un podcast vero e proprio.

È stato possibile usufruire del corso tramite i fondi PNRR D.M 66 “Didattica digitale integrata per la formazione alla transizione digitale per il personale scolastico”.

Podcast per la didattica, terminati i corsi per professori e docenti

Terminano all’IIS F. Zuccarelli di Sorano e all’ISIS Zuccarelli di Pitigliano i tre corsi di Fondazione Media Literacy rivolto a studenti e docenti progettati per guidarli verso un utilizzo consapevole del podcast come strumento didattico alternativo, utile in sostegno all’insegnamento.

I due corsi, svoltisi all’interno della settimana per la Dada (didattica alternativa) organizzata dalle scuole, sono stati finanziati tramite fondi PNRR. Il primo tramite il D.M. 65, incentrato sulle nuove competenze e i nuovi linguaggi educativi, focalizzatosi sul duplice obiettivo di promuovere l’integrazione, all’interno dei curricula di tutti i cicli scolastici, di attività, metodologie e contenuti volti a sviluppare le competenze STEM, digitali e di innovazione, e di potenziare le competenze multilinguistiche di studenti e insegnanti.

Il secondo tramite il D.M. 66, incentrato sul riparto delle risorse per favorire la didattica digitale integrata e la formazione del personale scolastico alla transizione digitale. Il progetto formativo, intitolato Podcast per la didatticaha posto l’attenzione sull’utilizzo del podcast come strumento didattico, e si è composto di due fasi: la prima parte costituita da un corso per un primo approccio al podcasting, dalla scelta dei ruoli, alla conoscenza della strumentazione tecnica, dei software di registrazione e post produzione, passando per i focus sulla scrittura di contenuti parlati e sulle tecniche di speakeraggio, fino alla pubblicazione del contenuto. In una seconda fase, invece i docenti hanno avuto la possibilità di mettere in atto le conoscenze apprese attraverso un laboratorio per la produzione di un podcast vero e proprio.

Media Literacy nel mondo, Italia e Kazakistan a confronto per un futuro più democratico

Alla base di ogni democrazia ci sono cittadini consapevoli e critici. È questo uno dei valori fondamentali di Fondazione Media Literacy, che da anni porta l’alfabetizzazione ai media nelle scuole, nella convinzione che giovani di domani più informati possano essere anche cittadini più liberi. Nelle scorse settimane è venuta a trovarci dal Kazakistan la professoressa Perizat Yelubayeva, Docente alla Al-Farabi Kazakh National University, che sta portando avanti una ricerca sui nuovi linguaggi della media literacy.

Mossa proprio dalla ricerca dei meccanismi alla base di una piena democrazia, Yelubayeva è venuta in Italia a studiare i nostri laboratori nelle scuole, con cui – da 14 anni con Fondazione e da 28 con Zai.net – abbiamo introdotto la media literacy in Italia. In visita alla nostra redazione romana e all’incontro conclusivo con il liceo Anco Marzio di Ostia, ne è emerso un interessante confronto sui modi in cui la comunicazione influisce anche a livello culturale e politico. È necessario sviluppare nei giovani la capacità di sapersi orientare nel mondo dell’informazione e sviluppare in loro senso critico di fronte alle notizie e alle fake news.

“Assistere all’entusiasmo dei giovani studenti e al loro impegno critico con i media mi ha molto impressionata” ha commentato la Professoressa. “Sono stati giorni davvero produttivi, pieni di discussioni significative, intuizioni pratiche e ispirazione per i miei sforzi di ricerca in corso e futuri. Torno a casa con una ricchezza di idee da esplorare e integrare nel mio lavoro. Roma, con la sua ricca storia e il suo vivace ambiente intellettuale, ha dimostrato ancora una volta di essere un centro di apprendimento e collaborazione. Grati per questa esperienza indimenticabile!”.

La media literacy non è una materia statica ma una disciplina in costante costruzione, che si nutre di confronto, esperienze e metodologie diverse. L’auspicio è questo sia solo l’inizio di un dialogo internazionale per la diffusione capillare di una cultura democratica e libera.

“Un vulcano di risorse”, al via i laboratori cinematografici di Fondazione Media Literacy a Somma Vesuviana

Al via i laboratori per la produzione del cortometraggio “Un vulcano di risorse”: un docufilm realizzato dal 2° Circolo didattico “Don Minzoni” di Somma Vesuviana e da Fondazione Media Literacy e Laboradio Srl grazie al Bando Scuole 2023 “Il linguaggio cinematografico e audiovisivo come oggetto e strumento di educazione e formazione” del CIPS – PIANO NAZIONALE CINEMA E IMMAGINI PER LA SCUOLA promosso dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito – Direzione Generale per la progettazione organizzativa, l’innovazione dei processi amministrativi, la comunicazione e i contratti.

Il progetto si colloca in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale Cinema per la Scuola e si sviluppa attraverso la creazione di un percorso formativo in cui le bambine e i bambini delle scuole partecipanti verranno coinvolti in attività di conoscenza del mezzo cinematografico e dei suoi strumenti e in un percorso di educazione ambientale incentrato sugli elementi di grande interesse geologico e scientifico del Parco Nazionale del Vesuvio, all’interno del quale sorge la Scuola di Somma Vesuviana, per poi raccontarli attraverso le immagini in un prodotto audiovisivo realizzato e interpretato da loro stessi.

Partner principale del progetto, Fondazione Media Literacy, ha all’attivo svariati progetti svolti nell’ambito “Cinema e Scuola”, il più recente, nell’edizione 2022, focalizzato proprio nel racconto di un altro grande territorio di vulcani, le isole Eolie, filmato realizzato con 140 bambini di Lipari e vincitore del Premio Efesto.

Bambini e bambine scopriranno e racconteranno quindi il proprio territorio, indagando e filmando la storia del “formidabil monte/Sterminator Vesevo”, per usare un’espressione leopardiana. Essi costituiranno la voce narrante del cortometraggio, ambientato proprio a Somma Vesuviana sia nel passato che nel presente, che narrerà di un gruppo di bambine e bambini che, durante una passeggiata nel parco naturale del Vesuvio, scoprono un’antica pietra che, fungendo da porta, li fa tornare indietro nel tempo, poco prima dell’eruzione del 79 d.C. Qui vivranno la vita quotidiana nell’antica Roma e poi nell’età medioevale, imparando usi e costumi dell’epoca, scoprendo un vulcano diverso dove camminare e passeggiare attraverso secoli di lava e di storia, raccontando il territorio e la sua salvaguardia dello stesso dal loro punto di vista, come risorsa naturalistica e culturale.

Il laboratorio coinvolgerà 11 plessi scolastici, per un totale di 1291 alunni, tra studenti di Scuole dell’Infanzia e studenti di Scuole Primarie. L’obiettivo del progetto è favorire lo sviluppo delle competenze tecniche e trasversali sul linguaggio cinematografico applicare tali conoscenze all’educazione ambientale. A tal fine si prevedono 6 moduli formativi: tre moduli dedicati al cinema e alla sua grammatica, un modulo dedicato all’educazione ambientale, un modulo partecipativo dedicato alla realizzazione di video e infine un modulo disseminativo su altri media.

Gli studenti e le studentesse, tramite gli esperti della Fondazione, saranno formati all’alfabetizzazione al linguaggio per immagini ed alle diversità dei mezzi espressivi audiovisivi; impareranno a leggere le immagini e i film, comprendendo come vengono utilizzati elementi come inquadrature, angolazioni, colori, illuminazione, e montaggio per creare significati specifici; apprenderanno l’analisi critica, ovvero sviluppare la capacità di analizzare e discutere film e immagini, valutandone i temi, i messaggi, le tecniche narrative e la loro rilevanza culturale e sociale; infine verrà loro insegnata l’Educazione ai Media, cioè riconoscere i diversi tipi di media e il loro impatto, comprendendo la differenza tra realtà e finzione.

Grazie a questo laboratorio, i bambini svilupperanno il senso critico ed il senso civico, nello specifico sul tema del rispetto e protezione dell’ambiente. Rafforzeranno il senso di appartenenza ad una comunità e al rispetto dei valori civici ed ecologici che essa porta con sé. Le bambine e i bambini coinvolti nel progetto diventeranno quindi a pieno titolo i protagonisti della narrazione visiva del loro Vulcano e il progetto terminerà con la condivisione del loro lavoro con la comunità attraverso la proiezione del loro cortometraggio al Teatro Summarte.

“Rinate – contro la violenza di genere”: evento conclusivo al Parlamento europeo di Roma

“Rinate – Oltre il femminicidio” racconta, attraverso la tecnica del fotogiornalismo collaborativo, la storia di quattro donne sopravvissute: Azadeh, Beatrice, Laura, Marina. Attraverso i loro ritratti, le foto di oggetti e le loro parole, prende forma il racconto dei meccanismi della violenza maschile ed esplora le domande che ancora agitano il dibattito intorno ai femminicidi.

L’esposizione ha rappresentato anche l’evento conclusivo e di presentazione dei risultati di un progetto rivolto alle scuole, durante il quale le protagoniste degli scatti hanno dialogato con oltre 500 ragazzi e ragazze portando la propria testimonianza e raccontando il proprio vissuto ai più giovani. Nel corso degli incontri nelle scuole è stata realizzata un’indagine, grazie a questionari e interviste tenuti dai giovani reporter che fanno parte della rete delle redazioni scolastiche della Fondazione Media Literacy. Le redazioni radiofoniche hanno inoltre realizzato podcast e articoli di giornale per sensibilizzare sul tema della violenza di genere.

All’evento hanno partecipato Pina Picierno – Vicepresidente del Parlamento europeo, Lina Gálvez Muñoz – membro della commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere del Parlamento Europeo, Silvia Belloni – Presidente REA-ReAgire alla Violenza, Lucia Zaietta – Segretaria generale della Fondazione Vodafone, Lidia Gattini – Fondazione Media Literacy e Stefania Prandi – fotografa, con le testimonianze di Azadeh e dei giovani reporter della rete di scuole coinvolte nel progetto. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Flavia Fratello.

Le dichiarazioni

Pina Picierno, Vicepresidente del Parlamento europeo, ha dichiarato: “La violenza sulle donne, purtroppo, rappresenta una questione antica che si alimenta di una mentalità secondo cui le donne sono inferiori agli uomini, e sono quindi a loro disposizione. Ed è grazie a questa mentalità che il senso di possesso si trasforma in violenza. Senza ragione, solo per il fatto che dall’altra parte c’è una donna. Basti pensare che, in Europa, ogni 6 ore una donna è vittima di violenza da parte di uomini: una strage quotidiana. Questi numeri, queste storie, parlano di ognuna di noi che direttamente o indirettamente abbiamo avuto esperienza di quella violenza. È necessario fermare, subito, la cultura che alimenta questa violenza, che ha un nome preciso: si chiama patriarcato. A ogni studente, ragazzo e uomo voglio quindi ribadire un concetto essenziale e inconfutabile: ogni atto sessuale privo di consenso è sempre e comunque uno stupro”.

Silvia Belloni, Presidente di REA, ha spiegato che il progetto “Rinate – Oltre il femminicidio” è stato “un’importante occasione per dialogare con i giovani, trasmettendo messaggi innovativi sulla prevenzione della violenza contro le donne attraverso canali moderni. Questo confronto ci ha permesso non solo di portare nuove idee, ma anche di scoprire risorse nascoste e di creare alleanze preziose, coinvolgendo anche i giovani uomini». Il progetto «ha fatto luce su problematiche reali: in alcuni casi, giovani donne hanno trovato il coraggio di condividere esperienze personali difficili, che altrimenti sarebbero rimaste in silenzio”.

Secondo Lucia Zaietta, Segretaria generale di Fondazione Vodafone, “la violenza di genere è un fenomeno drammatico e strutturale che richiede un impegno collettivo e un’alleanza tra istituzioni, terzo settore, aziende, cittadine e cittadini”. Come Fondazione Vodafone, continua Zaietta, “abbiamo sempre sostenuto e dimostrato che la tecnologia può rappresentare un valido strumento per aiutare le persone, mettendo in campo progetti sviluppati con la collaborazione di istituzioni e associazioni per dare informazione e supporto immediato alle donne che vivono situazioni a rischio”.

Lidia Gattini, Segretaria Generale della Fondazione Media Literacy, ha sottolineato come “l’educazione al rispetto e ai sentimenti possa trovare terreno fertile proprio nell’età in cui nascono le prime passioni, le relazioni sentimentali. Partendo dalla mostra Rinate che ha fatto tappa in 10 scuole secondarie di primo e secondo grado tra Calabria, Puglia, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Lombardia e dall’incontro con le esperte e le testimoni vittima di violenza sono nate domande, a volte questioni spinose, che le studentesse e gli studenti hanno raccontato attraverso articoli, podcast e interviste. Il loro sguardo attento e partecipe ci ha accompagnato in questo indispensabile e urgente viaggio”.

L’indagine

Per circa il 70% degli intervistati, la generazione dei giovani di oggi non ha ricevuto gli strumenti necessari per gestire il rispetto necessario tra generi diversi, da qui la necessità, sentita dal 90% delle ragazze e dei ragazzi, di introdurre l’educazione di genere nelle ore di insegnamento a scuola. Allargando la prospettiva, circa il 75% degli studenti intervistati ritiene che non si stia facendo abbastanza per migliorare la situazione in questo ambito.

Andando a indagare sulle esperienze personali, solo il 10% delle persone intervistate ha affermato di essere stato vittima di relazioni possessive o esclusive con il proprio partner e, coerentemente, il 15% racconta di aver ricevuto “divieti” a frequentare posti o persone o, ancora, ad avere comportamenti giudicati troppo “frivoli” da parte dei partner.

Per quanto riguarda consenso e gelosia, il 75% delle ragazze e dei ragazzi intervistati considerano il consenso all’interno di una relazione importante o molto importante e l’85% ritiene che la gelosia possa essere un fattore positivo o negativo a seconda della situazione, solo il 13% pensa sia nettamente negativo. Sono tante le testimonianze di giovani che hanno raccontato e condiviso episodi di violenza, molestia, contatti non richiesti e non graditi. La maggior parte degli episodi riguarda catcalling, molestie e contatti non desiderati da parte di sconosciuti che creano forte disagio e turbamento, ma anche casi di violenza sessuale grave, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta per lo più di minori.

I contenuti dell’indagine sono veicolati attraverso la radio all’interno della trasmissione La Giusta Frequenza, partecipata dalle scuole italiane e in onda sulle frequenze DAB della Fondazione Media Literacy; pubblicati sul mensile Zai.net (cartaceo distribuito in tutte le scuole superiori Italia e scritto dagli studenti) e condivisi sul web. Il coinvolgimento delle studentesse e degli studenti è parte attiva del processo proprio attraverso la costituzione di un gruppo di giovani reporter che ha operato all’interno di ogni Istituto scolastico.

Le scuole coinvolte: scuola di San Costantino Calabro, IISS Lotti di Andria, IC Ennio Quirino Visconti di Roma, liceo Vittoria Colonna di Roma, liceo Altiero Spinelli di Torino, liceo Plauto di Roma, liceo Einstein di Vimercate, liceo Parini di Seregno, liceo Laura Bassi di Bologna liceo Toschi di Parma.

I podcast realizzati dalle ragazze e dai ragazzi sono disponibili a questo link: Rinate – Oltre il femminicidio – Radio Jeans

Rinate – Oltre il femminicidio: termina la mostra fotografica di Stefania Prandi

Aula Magna piena al Liceo artistico Paolo Toschi di Parma per la decima e ultima tappa di Rinate – Oltre il femmicidio, la mostra fotografica di Stefania Prandi sul contrasto alla violenza di genere che ha coinvolto undici scuole secondarie di primo e secondo grado in tutta Italia.

Il progetto, promosso dall’associazione Rea (Reagire alla Violenza), in collaborazione con Fondazione Vodafone e Fondazione Media Literacy, si è posto l’obiettivo di portare negli istituti delle testimonianze concrete di lotta agli stereotipi negativi e alle giustificazioni dirette o indirette delle violenze di genere.

“Rinate – Oltre il femminicidio” racconta – attraverso la tecnica del fotogiornalismo collaborativo – la storia di quattro donne – Azadeh, Beatrice, Laura, Marina – sopravvissute a tentativi di femminicidio. Attraverso i loro ritratti, le foto di oggetti e le loro parole, prende forma il racconto dei meccanismi della violenza maschile ed esplora le domande che ancora agitano il dibattito intorno ai femminicidi.

Durante il loro viaggio nelle scuole le protagoniste degli scatti hanno dialogato con oltre 1.000 ragazzi e ragazze portando la propria testimonianza e raccontando il proprio vissuto ai più giovani. Nel corso degli incontri nelle scuole è stata realizzata un’indagine, grazie a questionari e interviste tenuti dai giovani reporter che fanno parte della rete delle redazioni scolastiche della Fondazione Media Literacy. Le redazioni radiofoniche scolastiche hanno inoltre realizzato podcast e articoli di giornale per sensibilizzare sul tema della violenza di genere.

Le scuole coinvolte sono: scuola di San Costantino Calabro, IISS Lotti di Andria, IC Ennio Quirino Visconti di Roma, liceo Vittoria Colonna di Roma, liceo Altiero Spinelli di Torino, liceo Plauto di Roma, liceo Einstein di Vimercate, liceo Parini di Seregno, liceo Laura Bassi di Bologna liceo Toschi di Parma.

Al Liceo Toschi sono intervenuti Chiara Di Paola, giornalista di Fondazione Media LiteracyFrancesco Sivieri, di Fondazione Vodafone, e Michela Cerocchi della Casa delle donne di Parma.

I podcast degli studenti e delle studentesse riguardanti la ricezione della mostra e del lavoro svolto con i giornalisti di Fondazione Media Literacy sono disponibili su Radio Jeans. Il viaggio di Rinate si conclude Il 22 novembre alle ore 12.00 presso la sede del Parlamento Europeo, Spazio Esperienza Europa David Sassoli in Piazza Venezia, 6C a Roma dove si terrà la conferenza  stampa di presentazione del progetto – mostra fotografica di Stefania Prandi, Rinate – Oltre la violenza.

Durante l’evento sarà presentato l’esito dell’inchiesta svolta nelle diverse scuole dove è stata portata la mostra sugli stereotipi e le giustificazioni alla violenza di genere.

Al via il corso per docenti “Podcast per la didattica” con i fondi PNRR D.M 66

Ha inizio il progetto di formazione alla transizione digitale Podcast per la didattica: un corso e un laboratorio per porre l’attenzione sull’utilizzo del podcast come strumento didattico.

Il progetto si compone di due fasi: la prima parte è costituita da un corso per un primo approccio al podcasting, dalla scelta dei ruoli, alla conoscenza della strumentazione tecnica, dei software di registrazione e post produzione, passando per i focus sulla scrittura di contenuti parlati e sulle tecniche di speakeraggio, fino alla pubblicazione del contenuto. In una seconda fase, invece i docenti avranno la possibilità di mettere in atto le conoscenze apprese attraverso un laboratorio per la produzione di un podcast vero e proprio.

Sarà possibile usufruire del corso tramite i fondi PNRR D.M 66 “Didattica digitale integrata per la formazione alla transizione digitale per il personale scolastico”.

Rinate – contro la violenza di genere, l’evento finale al Parlamento Europeo

Appuntamento il 22 novembre alle ore 12.00 per la conferenza stampa di presentazione del progetto – mostra fotografica di Stefania Prandi, Rinate – Oltre la violenza , iniziativa dell’associazione Rea, Reagire alla ViolenzaÈ in collaborazione con Fondazione Vodafone Fondazione Media Literacy che si terrà presso la sede del Parlamento Europeo, Spazio Esperienza Europa David Sassoli in Piazza Venezia, 6C a Roma.

“Rinate – Oltre il femminicidio” racconta – attraverso la tecnica del fotogiornalismo collaborativo – la storia di quattro donne – Azadè, Beatrice, Laura, Marina – sopravvissute al femminicidio. Attraverso i ritratti di queste donne, le foto di oggetti e le loro parole, prende forma il racconto dei meccanismi della violenza maschile. La mostra arriva al Parlamento Europeo dopo aver fatto tappa in 10 scuole secondarie di primo e secondo grado tra Calabria, Puglia, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Lombardia ed è parte integrante di un progetto per l’individuazione e il superamento degli stereotipi negativi e delle giustificazioni dirette o indirette delle violenze di genere.

Durante l’evento sarà presentato l’esito dell’inchiesta svolta nelle diverse scuole dove è stata portata la mostra sugli stereotipi e le giustificazioni alla violenza di genere.

A seguire il programma della presentazione del progetto che vedrà la partecipazione delle ragazze e dei ragazzi delle scuole superiori.

Introduzione
Pina Picierno – Vice Presidente Parlamento Europeo
Lina Galvez Munoz – Commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere Parlamento Europeo
(tbd) Martina Semenzato, Presidente Commissione Parlamentare Inchiesta Femminicidio

Interventi
Silvia Belloni – Presidente Rea Reagire alla Violenza
Adriana Versino – Presidente Fondazione Vodafone
Lidia Gattini – Fondazione Media Literacy
Stefania Prandi – fotografa

Testimonianze
Azadeh
Giovani Reporter della rete di scuole coinvolte nel progetto

La Giusta Impresa: collaborare per un Futuro Sostenibile e Responsabile

Fondazione Media Literacy è lieta di presentare La Giusta Impresa, un progetto mirato a portare la Responsabilità Sociale di Impresa nelle scuole, nei laboratori educativi e negli spazi di formazione per i giovani.

Da sempre Fondazione Media Literacy è impegnata nella promozione di una cultura consapevole e inclusiva, offrendo opportunità di crescita per i giovani e contribuendo alla coesione sociale. Ora i suoi orizzonti si ampliano nel voler creare insieme alle aziende progetti educativi e informativi, capaci di generare impatti positivi e duraturi sul territorio e sulle generazioni future, coltivando competenze e consapevolezza in quest’ultime, elementi fondamentali per una società equa e democratica.

Prendere parte a La Giusta Impresa significa:

  • Integrazione nei progetti di impatto sociale: Contribuire a progetti educativi consolidati e apprezzati da istituzioni e comunità.
  • Sviluppo di un modello di business responsabile: Allinearsi con le nuove logiche ESG, costruendo relazioni positive con il territorio.
  • Visibilità e reputazione: Rafforzare l’immagine aziendale come promotrice di iniziative a favore della comunità.

Siamo pronti ad accogliere aziende di ogni dimensione, che attraverso la collaborazione con noi potranno realizzare progetti di RSI nelle scuole, anche come attività extracurricolari, e si avvicineranno agli obiettivi di trasformazione in Società Benefit, creando impatti concreti sul territorio.

Insieme possiamo costruire un ecosistema virtuoso dove la Responsabilità Sociale diventa un asset centrale nella vita della città e delle aziende.

Contattaci per scoprire come possiamo realizzare insieme progetti su misura e per conoscere meglio la nostra vision e le nostre attività: info@fondazionemedialiteracy.it

Visita il nostro sito per maggiori informazioni e dettagli sui nostri progetti: fondazionemedialiteracy.it

PNRR: al via i laboratori radiofonici contro la dispersione scolastica al Pacinotti Archimede di Roma e all’Anco Marzio di Ostia

Sono partiti al Liceo Ginnasio Statale Anco Marzio di Ostia e all’Istituto Pacinotti-Archimede di Roma i laboratori radiofonici contro la dispersione scolastica di Fondazione Media Literacy.

I laboratori sono finanziati dal PNRR – Investimento 1.4: Contrasto dispersione, e sostenuti dalla Fondazione stessa.

I ragazzi, guidati e accompagnati durante tutto il percorso dai giornalisti professionisti di Fondazione Media Literacy, svilupperanno competenze di produzione testuale ed espressive, imparando a sviluppare e produrre i propri podcast. Fuori dall’orario scolastico l’aula diventa quindi una vera e propria redazione radiofonica, in cui gli studenti sono esortati a partecipare in prima persona alla creazione di contenuti mediali, ognuno avendo la possibilità di esprimere le proprie inclinazioni e apprendere nuove competenze relative al digitale e al corretto utilizzo dei media.

Con questa mission la Fondazione, da anni, utilizza il metodo del learning by doing per sensibilizzare a un corretto e consapevole utilizzo dei mezzi di comunicazione. Saper riconoscere le fake news e saper raccontare e approfondire le notizie permette ai giovani non solo di tenersi costantemente informati, ma anche di superare le proprie difficoltà di comunicazione ed espressione oltre a dare loro l’opportunità di socializzare e sentirsi parte di una comunità inclusiva.

Tenere aperte le scuole il pomeriggio non vuol dire solo dare l’opportunità alle ragazze e ai ragazzi, soprattutto chi versa in situazioni di disagio socio-economico, di svolgere attività culturali e professionali, ma anche combattere concretamente la dispersione scolastica. La scuola diventa così lo spazio dove esprimere le proprie passioni e scoprire nuove attitudini, in un clima di collaborazione e confronto.

I laboratori si concluderanno dopo un lungo percorso, al termine del quale gli studenti non solo potranno vedere riconosciute le ore ai fini del PCTO (l’ex alternanza scuola lavoro), ma potranno anche riascoltare le proprie voci mentre parlano delle notizie dal mondo dello sport, dal mondo del cinema e della scienza, o mentre spiegano il significato delle canzoni più ascoltate dalla loro generazione.

La radio della Fondazione Media Literacy rappresenta così un mezzo di riscatto per gli adolescenti e permette di costruire, anche nella periferia cittadina, una rete territoriale attiva, consapevole e inclusiva.